venerdì 23 gennaio 2009

Viaggio attraverso le dune Tunisine e non solo…

Continua anche quest’anno la fantastica e avvincente iniziativa del Leinicese pilota spericolato Gianni Milano (che ha partecipato in passato a diversi rally Africani) dal 5 al 12 gennaio 2009, un’avventura per gli amanti della sabbia che ormai hanno contratto il solito “mal d’Africa”. Un incrocio tra un viaggio e una piccola competizione, una gita tra amici e appassionati condita con quel pizzico di “pepe” di sano confronto. Il quad, con le sue caratteristiche quali maneggevolezza e affidabilità, su terreni sabbiosi offre agli appassionati esperti, di vivere un’avventura fuori dal comune e difficilmente dimenticabile. Tutto questo in completa sicurezza poiché la guida esperta Pascal Rosolen ha testato il percorso di circa 600 Km. con le giuste difficoltà per il gruppo : Gianni Milano, Andrea Casula, Pino Lupino, Corrado Giovara, Franco Debbia, Rocco Camellino, Cristiano Borgo, Daniele Hartvig, Davide Boninsegna e Michele Privileggi che si è occupato della documentazione fotografica a bordo del camion di supporto.
Trasferimento da Djerba a Douz, passando per il villaggio ‘troglodita’ di Matmata che è prima di tutto il nome di una tribù, ma è anche il nome del villaggio più famoso scavato nel tufo, che ospita ancora oggi popolazioni berbere. Evoca paesaggi lunari, tanto che è stata set di "Guerre Stellari".
Dopo il pernottamento a Douz, lasciate le strade e le piste ci si addentra nel deserto e il paesaggio si fa, via via, più arido e interessante. Un viaggio a tappe alla scoperta del deserto tunisino, con le caratteristiche di una corsa quasi senza i rischi …per quanto in questi posti l’attenzione non è mai troppa.
Un raid africano “casalingo” con un diverso e più attuale scopo, quello di restituire a tutti il gusto del viaggio africano, condito con un pizzico di sale sportivo e divertenti serate in armonia accompagnate dalla chitarra del sottoscritto stretti stretti attorno al fuoco. Tutti noi, come di consuetudine abbiamo aiutato con donazioni alcune famiglie nomadi, senza troppa pubblicità ma con grande cuore. Il ritorno, o meglio la fine del nostro percorso si conclude con qualche caduta, pochi insabbiamenti, ma senza incidenti particolari nell’Oasi di Ksar-Ghilane, situata all’interno del deserto, paradiso terreste che con il suo specchio d’acqua calda, con la sua vegetazione è ancora oggi un’area poco contaminata dalla civiltà. Il paesaggio, carico di magia e caratterizzato da atmosfere atipiche anche durante la notte, con la nebbia provocata dall’evaporazione dell’acqua calda sorgiva, genera emozioni difficilmente vivibili in altre località.
Michele Privileggi

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